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Blog – Maradona muore a sessant’anni ucciso dai suoi adoratori

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L’abbiamo pensato tutti ieri sera mentre guardavamo la Dea giocare all’Anfield Stadium: Atalanta e Liverpool stavano onorando quel calcio cui Maradona, nel bene e nel male, aveva consacrato la vita.
Nessuno oggi avrebbe giustificato, come tentò di fare Bruno Pizzul in diretta, il gol “de la mano de Dios” quando disse “il gol è irregolarissimo ma Maradona se lo meritava per come aveva giocato e forse anche per l’astuzia, la furbizia. Ha fatto una cosa che sa perfettamente essere irregolare ma nel bagaglio di Maradona c’è anche la capacità di saper sfruttare tutte le circostanze tutte le occasioni”. Era il 1986, erano altri tempi. Oggi c’è il Var, Maradona sarebbe stato espulso, non avrebbe fatto il secondo gol, e quindi quella che gli esperti definiscono la rete più bella di tutti i tempi non ci sarebbe stata. L’Argentina non avrebbe passato il turno e non sarebbe stata campione del mondo.
Uno dei motivi per cui il calcio è lo sport più amato al mondo è perché cambia con il mondo. La gioia più grande della vittoria dell’Atalanta a Liverpool sono i complimenti che Klopp ha riservato a Gasperini, così come all’andata erano stati i complimenti che Gasperini aveva riservato ai Reds.
Il non rispetto delle regole di Diego Armando, i suoi eccessi, era quanto si concedeva ai monarchi assoluti di quell’epoca, ai capi che potevano fare quello che volevano, ai politici, cui era consentito tacitamente finanziare illegalmente i partiti: non per nulla il desiderio di moralità che si espresse con Tangentopoli è del 1992, sei anni dopo la rete di mano contro l’Inghilterra.
Mentre riguardavo gol ed interviste al Pibe mi dicevo che davvero il suo talento è stata la sua condanna. Carrie Mathison, Nicholas Brody, Saul Berenson – gli eroi della serie Homeland, per fare un esempio – come Maradona consacrano l’intera esistenza all’essere agenti della CIA. Come l’argentino, sono esempi da non seguire. Non hanno vita personale, famiglia, figli, amori veri, interessi, riposo, tranquillità. Non hanno tutto ciò che è il midollo della vita delle persone normali ovvero di quelle persone per cui i super eroi come Maradona sono obbligati a rinunciare ad avere una vita propria e a vincere. Grazie al Cielo tutto ciò sta cambiando. Ronaldo non solo non si sognerebbe mai di fare un gol di mano né proverebbe a giustificarlo invocando Dio ma ci ha tenuto a dichiarare di essersi attenuto rigorosamente a tutte le procedure nel rientrare in Italia dal Portogallo, un comportamento che è ad anni luce di distanza da quello di Diego. Ronaldo non è vittima del proprio successo. Cura attentamente la propria vita privata e il proprio futuro professionale. Governa, gli eventi che lo vedono protagonista, non ne è governato.
Esiste una “Iglesia Maradoniana” e Maradona, in un’epoca nella quale l’età media maschile è di ottant’anni, è morto a sessant’anni vittima di quell’adorazione di cui si compiaceva e dalla quale non riusciva a sottrarsi.

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